Piazza Vanvitelli

La piazza Vanvitelli può a ragione essere considerata il cuore del Vomero, sia per la posizione centrale, sia per la convergenza, intorno ad essa, delle tre funicolari, e della metropolitana collinare.
L'urbanizzazione del Vomero ebbe inizio alla fine del XIX secolo, epoca in cui il quartiere aveva ancora un carattere prevalentemente agricolo (rinomati erano i suoi broccoli). L'operazione vide come iniziale protagonista la piemontese Banca Tiberina, che acquistò diversi appezzamenti di terreno; nel 1885, alla presenza del re, di Depretis e del sindaco Nicola Amore, fu posta la prima pietra del rione, che prevedeva la creazione di via Scarlatti e via Bernini, incrociantesi proprio in piazza Vanvitelli, e delle vie Luca Giordano e Morghen.

Dunque, la piazza andò acquistando la sua fisionomia, caratterizzata dai quattro edifici omologhi, fatti edificare dall'Istituto romano di beni stabili a partire dal 1890: si tratta di palazzi in stile neorinascimentale, situati ai quattro angoli della piazza, e aventi struttura similare, ma con leggere differenze nelle facciate.


L'edificio a sud-ovest della piazza


L'edificio nord-occidentale

La piazza ha mantenuto nel tempo la sua veste elegante, con la caratteristica palma nella rotonda centrale, morta nel 2009 per l'attacco del "punteruolo rosso" e rimpiazzata da un lauro canfora scelto dagli abitanti del Vomero tramite un sondaggio su internet; oggi la piazza è luogo di ritrovo, shopping e passeggio e sede di numerosi bar e caffetterie. Un'istituzione della piazza è lo storico chioschetto del fioraio, attivo dal 1907.

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La piazza vista dall'alto
(foto degli anni '80, con la presenza del cantiere della metropolitana)


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