Piazza Vanvitelli

La piazza Vanvitelli può a ragione essere considerata il cuore del Vomero, sia per la posizione centrale, sia per la convergenza, intorno ad essa, delle tre funicolari, e della metropolitana collinare.
L'urbanizzazione del Vomero ebbe inizio alla fine del XIX secolo, epoca in cui il quartiere aveva ancora un carattere prevalentemente agricolo (rinomati erano i suoi broccoli). L'operazione vide come iniziale protagonista la piemontese Banca Tiberina, che acquistò diversi appezzamenti di terreno; nel 1885, alla presenza del re, di Depretis e del sindaco Nicola Amore, fu posta la prima pietra del rione, che prevedeva la creazione di via Scarlatti e via Bernini, incrociantesi proprio in piazza Vanvitelli, e delle vie Luca Giordano e Morghen.

Dunque, la piazza andò acquistando la sua fisionomia, caratterizzata dai quattro edifici omologhi, fatti edificare dall'Istituto romano di beni stabili a partire dal 1890: si tratta di palazzi in stile neorinascimentale, situati ai quattro angoli della piazza, e aventi struttura similare, ma con leggere differenze nelle facciate.

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L'edificio a sud-ovest della piazza

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L'edificio nord-orientale

La piazza ha mantenuto nel tempo la sua veste elegante, caratterizzandosi con la palma nella rotonda centrale; un'epoca oscura è stata quella tra gli anni '70 e il 1993, per la presenza dell'eterno cantiere della metropolitana, la cui apertura ha però risarcito la piazza dei disagi subiti.

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La piazza vista dall'alto (foto degli anni '80)


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