Salvator Rosa
E' sicuramente il capolavoro della metropolitana di Napoli, e un esempio di architettura moderna unico per la città. A cura dell'Atelier Mendini (pluripremiato per questa realizzazione), la stazione ha due uscite, aperte in tempi diversi: quella a monte, attiva dall'aprile 2001, e quella a valle, all'incrocio con via Girolamo Santacroce, aperta nel dicembre 2002.
L'uscita a monte ha completamente riurbanizzato un'area simbolo della speculazione edilizia: forme, colori e mosaici animano ora le fiancate di grandi palazzoni, che contornano l'area della stazione; l'ingresso è sito in un vasto ambiente ingentilito da marmi, sovrastato da un alto pinnacolo e con vetri colorati nelle finestre ad arco. Nell'area circostante, un ampio giardino terrazzato, al cui interno, recuperati dall'abbandono e dall'oblio, si trovano, restaurati, i resti di un ponte romano e una cappella ottocentesca (che ospita ora mosaici e sculture). Come in un centro Pompidou napoletano, poi, un parco giochi con forme di Mimmo e Salvatore Paladino, sculture di Barisani, Dalisi, Longobardi, Mocika e Perez, mosaici di Ugo Marano. Una lunga scala mobile esterna, infine, conduce fin nei pressi di piazza Leonardo, rendendo quindi davvero enorme il bacino di utenza della fermata.
L'edificio che ospita la stazione, e alle spalle la scala mobile e facciate decorate di
palazzi
L'area giardino all'esterno della stazione
L'edificio, con la caratteristica guglia, visto da una delle terrazze
I resti del ponte romano, all'interno dei giardini
La cappella ottocentesca inglobata nel parco
Le terrazze dei giardini, con sculture e installazioni artistiche
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Le sculture ludiche di Mimmo e Salvatore Paladino nel parco giochi |
L'uscita a valle di via Salvator Rosa, probabilmente più centrale e funzionale per gli
abitanti della zona (per il minor dislivello tra binari e strada), conclude e completa il
percorso artistico-architettonico iniziato dall'altra uscita. Il civico n.2 di via
Salvator Rosa, costellato di sagome di Mimmo Paladino, fa da scenografia alla guglia, alle
due aiuole maiolicate, alle ceramiche che rivestono il varco d'accesso, alla bella pianta
al centro della piazzetta.
La seconda uscita di Salvator Rosa
L'accesso alla stazione, con le ceramiche di Ugo Marano
Uscita a valle: la guglia di vetri colorati, la grande aiuola, il civico n.2
La statua di Pulcinella di Lello Esposito nell'aiuola
Le decorazioni di Mimmo Paladino sul civico 2 di via
Salvator Rosa
All'interno della stazione, l'ambiente è reso più accogliente dalle opere di Enzo
Cucchi, Luca Castellano, Raffaella Nappo, Fulvia Mendini, e dalle installazioni di Perino
e Vele, Anna Sargenti.
Le due piattaforme binari della stazione |
Vetrate ad arco, che caratterizzano l'edificio principale
Le "500", installazione artistica di Perino & Vele, al piano dei binari
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