Castel dell'Ovo
Il Castello sorge sull'isolotto tufaceo dell'antica Megaride, dove la leggenda vuole che fosse approdata, sfinita, la sirena Partenope, che avrebbe dato il nome alla città antica. Sul sito, successivamente collegato alla terraferma, il patrizio romano Lucullo fece erigere per sé una fastosa ed enorme villa (il Castrum Lucullanum). Intorno alla fine del V secolo, l'area divenne sede di un monastero di monaci basiliani, di cui rimane l'antica chiesa. Poi, in periodo ducale, vi fu costruito un fortilizio, e nel XII secolo vi si stabilirono i Normanni, che fecero ampliare e rinforzare la fortificazione. Un ulteriore rafforzamento fu realizzato dagli Svevi. Nel XIV secolo, si diffuse l'attuale denominazione, per la quale vi sono due teorie: l'una la riferisce alla pianta particolare del castello, l'altra, più accreditata, fa risalire il nome al poeta Virgilio, che vi avrebbe nascosto un uovo, alla sopravvivenza del quale sarebbe stata legata la sopravvivenza del bastione. L'aspetto attuale del Castel dell'Ovo è quello determinato dalla ristrutturazione operata nell'epoca vicereale, dopo i danni subiti nell'assedio del 1503. Alla fine del 1800, al di fuori della cinta muraria, venne realizzato un piccolo borgo di pescatori, l'attuale Borgo Marinari.
Castel dell'Ovo e Borgo Marinari
Il castello è attualmente visitabile tutti i giorni (nei festivi solo di mattina): la passeggiata all'interno é molto suggestiva, con scorci panoramici sul lungomare inquadrati da elementi architettonici molto interessanti; da visitare è la sala delle colonne, forse refettorio nell'antico monastero, ed il museo di etnopreistoria del Club Alpino Italiano. Ascendendo alla terrazza superiore, si può godere di un panorama mozzafiato, della città e dei dintorni, da una prospettiva molto particolare.
Il pontile di accesso al castello e al borgo
Un tratto della camminata interna verso le terrazze
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