Palazzo Donn'Anna
Il Palazzo Donn'Anna è un maestoso edificio seicentesco in tufo, mai ultimato, che sorge direttamente sul mare, nella parte bassa di via Posillipo, la strada costiera che attraversa tutta l'omonima collina.
Palazzo Donn'Anna fotografato dalle terrazze di Villa Doria
d'Angri
Commissionato nel 1637 al grande architetto Cosimo Fanzago, il palazzo era stato voluto dal vicerè Ramiro Guzman in occasione delle sue nozze con la principessa napoletana Anna Carafa; ma il ritorno in Spagna del vicerè nel 1644, e poi la morte di Donn'Anna, determinarono l'interruzione dei lavori, che lasciarono l'edificio incompiuto.
Dopo aver subito danni nella rivoluzione
del 1647 e con il terremoto del 1688, fu sottoposto a restauro parziale nel Settecento, ma
non uscì mai dal suo stato di abbandono, subendo anzi ulteriori riduzioni a inizio
Ottocento quando, per ampliare via Posillipo, fu ridimensionata la facciata.
Nonostante la storia travagliata, e la sostanziale trasformazione in rudere di alcune
sue parti, Palazzo Donn'Anna mostra ancora oggi un aspetto regale e imponente, che
caratterizza fortemente il tratto di costa posillipina in cui si trova, tra grotte,
anfratti e pareti tufacee.
Al palazzo è associata una celebre leggenda napoletana, alimentata da Matilde Serao: nella credenza popolare, Donn'Anna è confusa con l'ambigua figura della regina Giovanna d'Angiò, che si sarebbe servita di questo palazzo per le sue notti di passione con giovani amanti, scelti tra i pescatori del luogo. La leggenda vuole che all'alba la regina facesse poi uccidere i suoi amanti facendoli precipitare dal palazzo, e che le anime di questi sventurati si aggirino tuttora nei sotterranei dell'edificio, affacciandosi al mare ed emettendo lugubri lamenti.
Torna a Monumenti
Torna a Home Page