Fuorigrotta

Fuorigrotta vista da via Manzoni
Scorcio di Fuorigrotta da via Manzoni

Il nome Fuorigrotta è di per sé indicativo della caratteristica di questo quartiere: un'area che la collina di Posillipo separa dal resto dalla città, e resa accessibile, in epoca romana, dalla galleria nota come Crypta Neapolitana (la grotta), oggi abbandonata.
Fuorigrotta fu un importante centro termale, come dimostrano i resti di un edificio del IV secolo, oggi inglobati nel complesso della facoltà di ingegneria dell'università. Era inoltre un'importante zona di transito, costituendo la via obbligata di collegamento tra Napoli e Puteoli (Pozzuoli), col suo importante porto. Tuttavia, fino al 1800, l'area mantenne la sua caratteristica prevalentemente agricola, e vi sorgevano numerose masserie, fattorie e ville di campagna.
Lo sviluppo edilizio, che trasformò il quartiere nella Fuorigrotta attuale, ebbe inizio negli ultimi venti anni dell'800, e ha visto, nel corso dell'ultimo secolo, una forte e incontrollata urbanizzazione, la costruzione di molte case popolari, il collegamento col resto della città tramite il tunnel delle IV Giornate, la galleria Laziale e il passante ferroviario (oggi Linea 2 della metropolitana). Negli anni '30, una nuova impronta al quartiere venne data dalla costruzione dell'ampio viale Augusto e della Mostra d'Oltremare. Poi, il Politecnico di Ingegneria, lo stadio San Paolo, l'Istituto Motori del CNR, il complesso universitario di via Claudio, il Parco San Paolo, e il polo universitario di Monte Sant'Angelo hanno, nei decenni successivi, completato la caratterizzazione di Fuorigrotta come direttrice d'espansione privilegiata della città.  

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La Mostra d'Oltremare, polo fieristico di Napoli (piazzale Tecchio)


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Il Politecnico, facoltà di Ingegneria della Federico II


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Lo stadio San Paolo

Il sottopasso di Piazzale Tecchio


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