La Certosa di San Martino

La certosa di San Martino fu fondata nel 1325 da Carlo duca di Calabria, che la volle in una posizione dominante sulla città, accanto al castello di Belforte (Castel S.Elmo). La prima soluzione era una grandiosa costruzione gotica di cui rimangono oggi pochi elementi (tra cui alcune aperture con archetti in stile catalano), a causa della radicale ristrutturazione in stile barocco del Seicento, cui parteciparono tutti i grandi artisti napoletani del tempo, sotto la direzione di Cosimo Fanzago.

L'ingresso della Certosa di San Martino (foto 2005)
Facciata esterna del complesso monumentale

Cortile di ingresso della Certosa (foto 2003)
Il cortile d'ingresso

La chiesa, di tipico stampo barocco, si caratterizza per decorazioni pittoriche di Solimena, Vaccaro, Luca Giordano, Ribera e per gli interventi architettonici e scultorei dello stesso Fanzago; notevoli sono il coro, le cappelle laterali e la sala del tesoro.

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La facciata della Chiesa


La Chiesa fotografata da Castel S.Elmo

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L'abside e l'altare maggiore


Scranni in legno e volte affrescate

Un esempio splendido dell'arte napoletana seicentesca è costituito dal Chiostro Grande, caratterizzato da colonne di ordine dorico-toscano, dal cimiterino dei monaci certosini (con le bianche balaustre marmoree sormontate da teschi scolpiti), dalle statue del loggiato, dai busti dei santi certosini sui portali, dal finto pozzo nel centro e da numerosi alberi da frutto.

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Il chiostro grande

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L'imponente pozzo centrale

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Il cimitero dei certosini, ornato di teschi in marmo

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Medaglioni del Fanzago e del Vaccaro sulle porte angolari del chiostro grande

Un chiostro più piccolo, detto Chiostro dei Procuratori, costituisce la via di accesso ai giardini e alle sale del Museo Nazionale; presenta le stesse proporzioni del Chiostro Grande, ed ha al centro un pozzo, opera di Felice de Felice.

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Il chiostro piccolo, o Chiostro dei Procuratori

Il quarto, cioè l'appartamento, del Priore fu decorato da celebri pittori napoletani, e dotato di un bel pavimento in cotto e maiolica, tuttora visibile; il monastero fu soppresso nel 1806 dai francesi, e all'abbandono dei certosini le opere lì custodite furono acquisite dallo stato. Oggi la Certosa ospita il Museo Nazionale di San Martino, dedicato alla storia cittadina e con una ampia, suggestiva, esposizione di presepi della scuola napoletana.

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Una stanza del Quarto del Priore

I giardini della Certosa scendono dalla sommità di San Martino lungo la collina del Vomero, per arrivare all'altezza del corso Vittorio Emanuele; vi si trovano molteplici specie arboree e floreali, e da essi si gode uno dei panorami più belli sul golfo di Napoli.

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Scorci dei vari livelli dei giardini

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Splendidi panorami dai giardini della Certosa


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