Ercolano
Veduta d'insieme dell'area archeologica di Ercolano; in alto
a destra, il Vesuvio
L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., insieme a Pompei, distrusse completamente anche la più piccola
cittadina costiera di Ercolano.
Accomunate dallo stesso destino fatale, le due città e i loro abitanti furono
tuttavia protagonisti di eventi sostanzialmente differenti: se Pompei fu bersagliata per
due giorni da una incessante pioggia di pomici, ceneri e lapilli, e i suoi abitanti
morirono principalmente per asfissia quando credevano che il peggio fosse passato, la
totalità della cittadinanza di Ercolano fu invece arsa viva, senza poter cercare scampo,
da una nube piroclastica che rapidissima piombò dal cratere sulla città, successivamente
sommersa dal fango.
Conseguenza di questa diversità di destino sono le differenti peculiarità dei
ritrovamenti archeologici: le case di Ercolano sono infatti giunte a noi in miglior stato
di conservazione, in molti casi conservando i tetti originali, i secondi piani ed alcune
strutture lignee, oltre ad oggetti, decorazioni interne, papiri.
L'area archeologica di Ercolano oggi riportata alla
luce non rappresenta tuttavia l'intera città romana del I sec. d.C.: le possibilità di
scavo sono infatti limitate dalla presenza di moderni quartieri immediatamente a ridosso
dell'area.
Su un'estensione di 4,5 ettari, si ritrovano comunque vestigia magnifiche di quel
mondo lontano, visitabili nella galleria fotografica qui proposta:
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Uno scorcio dell'area archeologica di Ercolano (foto 1998)
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