Il Vesuvio

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Vesuvio e Monte Somma fotografati dalla collina di Posillipo

Il Vesuvio, che con la sua mole affiancata da quella del Monte Somma si staglia sullo sfondo del panorama della città di Napoli, è indiscutibilmente il più celebre vulcano del mondo. La sua fama deriva anzitutto dalla storica eruzione del 79 d.C. -con la quale entrarono nella storia le città romane di Pompei ed Ercolano, distrutte e allo stesso tempo rese immortali da lava, cenere e lapilli- ma anche dal fatto di essere l'unico vulcano attivo dell'Europa continentale, il più studiato della Terra, e di trovarsi in un'area ad elevatissima densità abitativa.

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Bella veduta aerea del Vesuvio, con la fitta urbanizzazione circostante

In realtà, il Vesuvio e il Somma costituiscono un unico complesso vulcanico, un vulcano bicipite del tipo "a recinto", la cui attività ebbe inizio tra i 25.000 e i 17.000 anni fa. In tale epoca, il vulcano era costituito dal solo Somma, alto oltre 2000 metri; un'eruzione particolarmente violenta ed esplosiva (forse proprio quella del 79 d.C.) portò al crollo delle pareti sud-occidentali di questo, mentre al suo interno si formava un cono più piccolo, corrispondente approssimativamente all'odierno Vesuvio.
L'orografia di questo territorio è cambiata continuamente nel tempo, con il succedersi delle eruzioni, esplosive o effusive; in seguito all'ultima di queste, nel 1944, si è definita la struttura attuale, con il cratere del Vesuvio che misura circa 1,5 km di circonferenza, ed ha una profondità di 230 metri. L'altezza massima del Vesuvio è di 1281 m, mentre quella del Somma è di 1132 m, per una circonferenza complessiva alla base di 50 km; i due monti sono separati da un vallone detto Valle del Gigante, sul cui fondo sono ben visibili le lave del 1944; il recinto meridionale del Somma, completamente crollato, ha dato origine ad una vasta area semipianeggiante, detta Piano delle Ginestre.

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Immagine panoramica della Valle del Gigante, con le lave del 1944

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Il Piano delle Ginestre fotografato dalla vetta del Gran Cono.
Sullo sfondo: Napoli, Ischia e Procida.

Nel 1995, su un territorio di 8.500 ettari comprendente 13 comuni, venne istituito il Parco Nazionale del Vesuvio, a tutela della ricca vegetazione (di tipo mediterraneo sul versante vesuviano, più brullo; a carattere forestale sul versante sommano, più umido) e di una caratteristica fauna.
Oltre ai 9 sentieri naturalistici del Parco Nazionale, è possibile visitare la sommità del Vesuvio (il Gran Cono) e la bocca del cratere, da dove si può godere un panorama incomparabile: il capoluogo, il golfo di Napoli e quello di Gaeta, la penisola Sorrentina, l'agro nocerino-sarnese. Un tempo, la storica funicolare (1880-1944) e poi una seggiovia consentivano di raggiungere la vetta; oggi è possibile giungere in auto fino al parcheggio a quota 1000 m, per poi proseguire su un sentiero.

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Fotografia panoramica del cratere del Vesuvio

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Un tratto del sentiero sul bordo del cratere

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La piattaforma interna del cratere

L'attività odierna del Vesuvio si limita alla presenza di piccole fumarole, sintomo di un riposo attivo; la fase di quiescenza attuale, determinata dall'ostruzione della bocca eruttiva, sembra destinata a terminare, in un futuro più o meno lontano, con una eruzione esplosiva, la cui violenza e potere distruttivo saranno direttamente proporzionali alla durata di questa fase di riposo.

Il vulcano è tuttavia costantemente monitorato attraverso una fittissima rete di sensori e strumentazioni all'avanguardia. Ad occuparsi di ciò è l'Osservatorio Vesuviano, istituzione fondata -primo centro vulcanologico al mondo- nel 1845 da Ferdinando II di Borbone; la sede storica, una costruzione neoclassica a quota 609 m, risparmiata più volte dalla lava, ospita oggi un'esposizione permanente sul vulcano e la sua storia, oltre a collezioni di minerali, strumenti d'epoca e una ricca biblioteca. Il moderno centro di ricerche si trova invece oggi a Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta.

 

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L'ingresso della sede storica del
Real Osservatorio Vesuviano

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Una sala dell'esposizione mineralogica
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Uno dei primi sismografi della storia

 

Altre immagini del Vesuvio-Somma

 


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