Castel Nuovo (Maschio Angioino)

Il Castel Nuovo fotografato da via San Carlo (novembre 2006)

Il Castel Nuovo, anche detto -impropriamente- Maschio Angioino, sorge nel mezzo dell'ampia Piazza Municipio, al lato dei giardini del Palazzo Reale, e a pochi passi dal porto di Napoli, sul quale si erge con la sua mole imponente.

 Calendario floreale, ai piedi del castello (luglio 2003)

Questa posizione strategica fu scelta dal sovrano Carlo I d'Angiò (a cui si deve la prima denominazione della fortezza), che -occupata la città nel 1266- volle una residenza alternativa al preesistente Castel Capuano, e fece erigere una reggia fortificata in prossimità del mare. Il castello originario fu costruito tra il 1279 e il 1282, su progetto affidato dal sovrano angioino ad architetti francesi: in stile gotico, aveva pianta quadrilatera irregolare, quattro possenti torri di difesa, mura merlate e un fossato di protezione.
I successori di Carlo promossero interventi di ampliamento e abbellimento, cui contribuirono artisti del calibro di Giotto e dei suoi allievi, autori degli affreschi -in gran parte andati distrutti- della Cappella Palatina. Proprio la Cappella Palatina, dedicata a Santa Barbara, è uno dei pochi ambienti che ha conservato l'aspetto originario.

La Cappella Palatina del Castel Nuovo di Napoli (maggio 2007)
La Cappella Palatina

Nel 1442, la corona di Napoli passò dalla casa angioina alla dinastia aragonese. L'aspetto attuale del maniero, e la denominazione di Castel Nuovo, arrivarono in seguito ai radicali lavori di rifacimento commissionati da Alfonso d'Aragona dopo la sconfitta dei francesi: artisti catalani e fiorentini, sotto la guida dell'architetto aragonese Guglielmo Sagrera, ampliarono e fortificarono la struttura; furono abbassate le torri, se ne aggiunse una quinta, e furono inspessite tutte le mura perimetrali.

Torre dell'Oro (maggio 2007)
L'estremità della Torre dell'Oro,
che custodiva il tesoro aragonese

Per celebrare il successo e la potenza della dinastia aragonese, il sovrano volle adornare il portale d'accesso al castello con un monumentale arco di marmo bianco, ritenuto una delle più rilevanti opere del Rinascimento italiano, dai forti richiami agli archi di trionfo di epoca romana.

Arco di Trionfo di Alfonso d'Aragona (maggio 2007)
Il monumentale arco di trionfo di Alfonso d'Aragona

Al di là del fossato e dell'arco, si accede all'ampio cortile interno, sul quale si aprono diversi portali, di servizio alle varie ali e torri della fortezza.

Cortile del Castel Nuovo - Lato ingresso (maggio 2007) Cortile del Castel Nuovo - Sala dei Baroni e Cappella Palatina (maggio 2007)

Due prospettive dello spazioso cortile interno

Sul lato opposto a quello d'ingresso, una lunga scalinata in piperno conduce agli appartamenti e alla monumentale Sala dei Baroni, miracolo di statica, dalla bellissima volta a crociera con costoloni che si congiungono nel centro, ad un'altezza di oltre 30 metri. La sala -che prende il nome da un episodio del 1486, quando Ferrante d'Aragona vi riunì tutti i baroni del regno per arrestarli in massa- ospita oggi le sedute del Consiglio Comunale.

Castel Nuovo - Sala dei Baroni (maggio 2007)
L'aula del Consiglio Comunale, nella Sala dei Baroni

Castel Nuovo - Sala dei Baroni (maggio 2007)
Particolare della volta della Sala dei Baroni

Il castello, oltre ad ospitare il Consiglio Comunale, è sede della Società Napoletana di Storia Patria e del Museo Civico. Quest'ultimo, che si sviluppa su due piani, ospita opere d'arte (principalmente dipinti, sculture e arredi liturgici) pervenute al Comune di Napoli nel corso degli ultimi secoli.

 Antico portale del Maschio Angioino, segnato dalle palle di cannone  (maggio 2007)
Antico portale del castello, conservato nel Museo Civico

Recentissime indagini archeologiche negli ambienti del pianterreno hanno riportato alla luce precedenti stratificazioni, delle epoche romana e angioina, osservabili nelle sale attigue alla Cappella Palatina.

Castel Nuovo - Ritrovamenti archeologici (maggio 2007)
Uno scheletro riemerso nelle operazioni di scavo


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