Palazzo San Giacomo
Palazzo San Giacomo, che con la sua facciata domina piazza Municipio e fronteggia il mare del porto di Napoli, fu eretto per volere di Ferdinando I di Borbone, che nel 1816 volle dare una nuova sede ai suoi ministeri reali.
Nell'area scelta per il progetto, di
proprietà di una congrega spagnola, sorgevano all'epoca due chiese, un convento, un banco
e un ospedale, edifici che furono tutti abbattuti, ad eccezione della chiesa di San
Giacomo degli Spagnoli, che sarebbe poi divenuta parte integrante del nuovo
palazzo.
Le attività di costruzione, sotto la supervisione degli architetti svizzeri Stefano e
Luigi Gasse, durarono dal 1816 al 1825, e al termine dei lavori l'imponente palazzo in
stile neoclassico (uno dei più estesi d'Europa, per l'epoca) contava 816 stanze e 10
corridoi, distribuiti su tre piani e un piano ammezzato.
Dopo l'Unità d'Italia, con il declassamento del Regno delle Due Sicilie a semplice provincia dello stato unitario, l'edificio fu convertito da sede ministeriale a sede dell'Amministrazione Comunale, funzione che ancora ricopre: la stanza al primo piano, sopra il portale, è oggi la stanza del sindaco.
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