Spaccanapoli
Le ragioni per cui questa strada simbolo della città di Napoli (il cui vero nome è "San Biagio dei Librai" nel segmento più rappresentativo) è da sempre chiamata Spaccanapoli appaiono ampiamente evidenti osservando questa foto, scattata dal piazzale di San Martino, sommità della collina del Vomero.
Il caratteristico "solco" di Spaccanapoli, visto
da San Martino
Spaccanapoli taglia infatti in due buona parte della città, partendo dal rione della Pignasecca (ai piedi del Vomero), attraversando tutto il centro storico (tra cui via Roma, piazza del Gesù, piazza San Domenico, San Gregorio Armeno e via Duomo) e giungendo alle spalle di Castel Capuano, nei pressi della Stazione Centrale.
Spaccanapoli in una visione notturna dal Castel
S.Elmo
Lungo il suo percorso, la strada assume -secondo la toponomastica ufficiale- sette nomi diversi, e vede succedersi chiese, palazzi e piazze tra i più interessanti della città: tra questi, i complessi di Santa Chiara e del Gesù Nuovo, i palazzi Filomarino, Carafa e Marigliano, le chiese di S.Angelo a Nilo, S.Domenico Maggiore, S.Nicola a Nilo, la cappella del Monte di Pietà, l'Ospedale delle Bambole, l'Archivio di Stato.
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Spaccanapoli rappresenta indubbiamente uno dei luoghi più tipici della città, in cui si coniugano tradizione, arte e cultura napoletana. Negozi di artigianato locale, ricchissime pasticcerie, le celebri botteghe d'arte presepiale (nell'adiacente via S.Gregorio Armeno), i bar e locali notturni la rendono una tappa obbligata per i turisti e uno dei luoghi più vivaci e animati della città.
L'Ospedale delle Bambole, storica bottega artigianale a
Spaccanapoli
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